Trafiltubi per la solidarietà

Nel mondo perdurano una intensa diffusione di conflitti e crisi umanitarie ora aggravate anche dagli sconvolgimenti climatici; aumentano le zone in cui le condizioni di vita si fanno insostenibili, contribuendo drammaticamente anche a flussi migratori sempre più intensi. In questo quadro Trafiltubi desidera dare il proprio contributo a uno sforzo di riequilibrio sostenendo persone e sistemi che si trovano in difficoltà maggiori delle nostre. In particolare, a partire dal 2009 abbiamo scelto di sostenere costantemente iniziative a favore della salute e dell’imprenditoria in paesi molto disagiati, in India e in Africa, quali progetti medici, di educazione e per la microeconomia femminile, incoraggiando il progresso economico e morale delle donne in modo che diventi fonte di miglioramento sociale per tutti. 

Scelta dei progetti

Trafiltubi monitora ogni singolo progetto per verificarne il funzionamento e il successo. Oltre ai bambini le più colpite sono sempre le donne. Proprio su di loro ricade il peso principale di sostentare le famiglie; eppure, gravate dai ruoli produttivi e riproduttivi anche durante gli eventi disastrosi, sono perennemente penalizzate da credenze e tabù religiosi che ne limitano la libertà d’azione. Private di libertà decisionale, sono le più soggette a violenze e abusi sociali: la mancanza di latrine e di acqua, ad esempio, unita a tabù locali che spesso impongono loro di uscire di casa per le incombenze igieniche solo prima dell’alba o dopo il tramonto. D’altra parte sono le donne le più responsabilizzate verso i bambini e la comunità; quelle che più si adattano e suppliscono alla mancanza di reddito con la pazienza di infinite micro attività sostenute dalla solidarietà reciproca. Quindi, oltre che alla salute e ai soccorsi nelle zone di guerra, Trafiltubi dedica particolare attenzione a dare sostegno all’imprenditoria femminile perché è dimostrato che il sostegno mirato alle donne più disagiate è quello che produce più frutti per tutta la comunità.

Il nostro referente italiano per SMOM CARE partecipa personalmente ai progetti e all’utilizzo delle risorse in loco, documentando e rendicontando le attività promosse tramite le sponsorizzazioni di Trafiltubi; anche dalle altre associazioni riceviamo rendiconti precisi sull’utilizzo delle donazioni. Si tratta dunque di progetti concordati con le organizzazioni attuatrici, tra cui EMERGENCY, le cui fasi si realizzano nel tempo sotto la supervisione di operatori di cui conosciamo personalmente la trasparenza e l’efficacia di intervento

2017 – 2025

Dal 2017, oltre a continuare a sostenere i progetti SMOM con le donne di Boussuma, Trafiltubi ha finanziato le attività sanitarie del Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di Sulaimaiya di EMERGENCY con l’acquisto e l’applicazione di 16 protesi BK per gli arti inferiori con cui soccorrere bambini mutilati a causa delle mine. Anche nel 2018 Trafiltubi ha sostenuto il Centro di Sulaimaiya con l’acquisto e l’applicazione, a persone che hanno subito gravi mutilazioni, di 24 protesi BK per gli arti inferiori, e questo sostegno continua fino ad oggi. 

Nel 2020, insieme al Sole24Ore, Trafiltubi ha promosso l’iniziativa “Cordata azienda lombarde” a sostegno del REPARTO di RIANIMAZIONE VECLA del Policlinico di Milano soggetto a gravi pressioni a causa del Covid19, iniziativa a cui, dopo le prime 9 aziende, si sono unite molte altre società. 

Fino ad oggi Trafiltubi ha costantemente confermato il suo sostegno ai programmi SMOM di scolarizzazione, imprenditoriali e di contrasto alle mutilazioni genitali e alle attività sanitarie di EMERGENCY aderendo, grazie al consolidato rapporto di fiducia con le associazioni coinvolte, a progetti precisi e verificabili. 

2015 – 2016 

Trafiltubi ha mantenuto costante il suo sostegno alla SMOM CARE Onlus, sempre seguendo in prima persona i progressi dei progetti avviati.

2013 – 2014

Dopo i risultati positivi in ambito di promozione imprenditoriale e sanitaria abbiamo confermato il nostro sostegno ai progetti già avviati dal 2011 in collaborazione con SMOM, ma il 2014 è stato anche un anno drammaticamente segnato dall’Ebola che, dalla metà dell’anno, nel giro di pochi mesi aveva già contagiato 4 paesi africani e aveva visto alcuni casi anche negli Usa e in Europa. Una emergenza sanitaria fermata grazie al coraggioso impegno di medici che hanno dovuto agire fra gravissime difficoltà.
Tramite un rapporto diretto con medici volontari dell’Ospedale San Gerando di Monza, che hanno collaborato in prima persona al progetto, Trafiltubi ha finanziato l’acquisto di 10 letti per terapia intensiva per l’Ebola Healthing Center di EMERGENCY in Sierra Leone. Si tratta di una tipologia di presidio poco disponibile in Africa perché costosa, ma indispensabile nel fronteggiare una malattia molto invalidante e contagiosa, che obbliga anche a condizioni di intervento particolarmente complicate. 
Resta attivo inoltre l’impegno di Trafiltubi nei 3 progetti africani già avviati negli anni precedenti: la produzione di saponi al karité, la cooperativa agricola e, infine, il progetto sanitario, preventivo e terapeutico, per la salute femminile. 

2011 – 2012

Nel 2011 Trafiltubi ha partecipato alla fase finale di un importante progetto socioeconomico in Africa specificamente rivolto a donne molto svantaggiate, per la generazione di reddito grazie al finanziamento e all’avviamento di piccole attività artigianali e commerciali in una regione molto povera del Burkina Faso, creando una Cooperativa agroalimentare gestita da donne, che produce e trasforma prodotti agricoli in conserve e poi le commercializza in loco. Dopo un lavoro durato 3 anni, nel 2011 è stata finalmente inaugurata la produzione e la messa in commercio di conserve di pomodoro (prodotto che fino ad ora, in Burkina Faso, veniva solo importato: da Cina ed Europa). Dopo la realizzazione della fabbrica di conserve di pomodoro, nel 2012 si è deciso di valorizzare anche la risorsa del karité, chiamato in Africa anche “l’oro delle donne”, avviando la produzione di derivati del burro del karité; un progetto reso possibile dalla crescente fiducia delle donne nelle proprie capacità. La nuova attività produce saponi naturali di altissima qualità, che dalla fine del 2012 vengono importati anche in Italia. Sempre nel 2012 Trafiltubi ha avviato inoltre un impegno nella prevenzione sanitaria aderendo all’appello internazionale perché l’ONU arrivi entro l’anno a una risoluzione di messa al bando totale delle mutilazioni genitali femminili, piaga insensata che causa immani sofferenze a milioni di donne e di bambine e che non si riesce ancora ad estirpare, nonostante sia ormai vietata nella maggior parte dei Paesi. Il progetto ha realizzato, tramite SmomOnlus, un ambulatorio medico per la cura delle frequenti infezioni causate da queste pratiche, con attività di educazione e prevenzione, in Burkina Faso: paese in cui, nonostante questa pratica sia ufficialmente vietata, restano ancora vittime di mutilazioni circa l’80% delle bambine.  

2009 – 2010

Nel biennio 2009/2010 Trafiltubi ha sponsorizzato un progetto molto articolato nelle zone rurali del circondario di Mudinapalli (India). Lo scopo è stato favorire l’istruzione e l’autodeterminazione femminile consentendo a donne poverissime di avviare piccole attività commerciali per conseguire entrate sufficienti al sostentamento familiare e all’educazione dei figli. Nel 2009 Trafiltubi ha finanziato la realizzazione di 10 “petty shop”, piccoli negozi per sostentare 20 famiglie. Ogni negozio è gestito da due donne, ciascuna delle quali riesce a guadagnare sufficientemente per il sostentamento della propria famiglia, ma anche a creare verosimilmente risorse da reinvestire. In questi contesti, infatti, questo tipo di attività consente risparmi fino al 50% delle entrate. Gli altri abitanti del villaggio fruiscono di un servizio con risparmi di tempo e denaro. Nella stessa zona del Krishna District (Andhra Pradesh, India) in cui aveva operato nel 2009, per il 2010 Trafiltubi ha sponsorizzato inoltre l’avvio di 10 attività sartoriali per altrettante donne molto povere. Ha infine promosso un programma triennale per il mantenimento e il sostegno nello studio di 10 bambine. 

Località del Progetto indiano, partner italiano e garanzie:

Krishna District (Andhra Pradesh, India). L’azione promossa da Trafiltubi nel 2009 era affidata in Italia a un partner a noi noto che operava allora attraverso l’associazione “Mano nella Mano – onlus (Iscriz. Registro Onlus n° IPS070314007 CF 90040530470). Partner locale del progetto era il Social Service Centre, Diocesi di Vijayawada (SSC Gunadala, Vijayawada – A.P.), ente impegnato nel promuovere l’istruzione delle bambine e nel rendere queste donne consapevoli dei loro diritti e capacità, avviandole a differenti iniziative volte a generare reddito e divenire autosufficienti.  L’Andhra Pradesh, sul Golfo del Bengala, è fra gli Stati indiani più poveri e più afflitti da lebbra, Aids e analfabetismo, e fra quelli più soggetti a disastri naturali ed umani. La sua costa è aggredita da ripetuti uragani ed edifici e villaggi sono in diffuso degrado. Le alluvioni si alternano a siccità; pratiche agricole sbagliate hanno desertificato alcune zone, mentre l’eccessiva produzione di gamberi attraverso le acquaculture proliferate dagli anni Novanta, ha trasformato molte aree costiere in terreni salini non coltivabili. La terra ormai ricca solo di acqua salmastra obbliga le donne e i bambini a camminare per ore solo per coprire lunghe distanze alla ricerca di acqua potabile, e anche gli animali devono essere condotti al pascolo sempre più lontano. Travolte da tali difficoltà, molte famiglie si spingono nelle baraccopoli limitrofe alle città, giungendo spesso alla prostituzione come ultima fonte di sopravvivenza. Le conseguenze sono tragiche, dato che l’ Andhra Pradesh è il secondo stato dell’India per tasso di infezioni da HIV. Queste comunità non sono informate sui disastri imminenti e sull’esistenza stessa di rifugi da uragani, ma anche sulle ragioni del collasso dell’agricoltura, sulla preziosità e scarsità delle mangrovie (che proteggevano una volta dalla furia della natura), sui modi opportuni per risollevarsi da ripetute catastrofi che hanno notevoli ripercussioni sulla nutrizione e sulle condizioni di salute. Conseguenza diretta è la progressiva crescita della voragine dei debiti, mentre, per incrementare le scarse risorse familiari, fin da piccoli anche i bambini sono costretti a lavori molto duri. Il governo locale, fautore dell’acqua-cultura, quando l’industria è collassata non ha saputo soccorrere i villaggi mandati in rovina. Dopo lo Tsunami, molte ONG locali e donatori internazionali hanno distribuito generi alimentari e vestiti, ma la situazione di cronica disperazione della popolazione danneggiata dall’acqua-cultura non è migliorata. Ogni contadino avrebbe in media 5 acri di terra giacente inutilizzata da anni, che sarebbe possibile ricoltivare solo dopo un processo di desalinizzazione; eppure il governo non si occupa di questa riconversione, che sola può ridare fertilità alle terre.